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Comunicato-stampa n. 21/2021

 

Il filo rosso che lega il mondo della salute e delle farmacie con gli Enti Locali rappresenta un elemento di primario valore per quanto riguarda il PNRR. La pandemia, motivo per il quale è stato finanziato un “nuovo piano Marshall” come il “Next Generation”, ha evidenziato ancor di più quelle che possono essere criticità strutturali o buone pratiche per la gestione dei servizi sanitari locali.

L’evento “Salute e farmacie”, quarta tappa della Rassegna 2021 “Le sfide e le opportunità per gli Enti Locali” del Progetto che si concluderà il 30 novembre, ha affrontato il tema della medicina territoriale, delle farmacie rurali e, più in generale, della salute, analizzando quali misure sono previste all’interno del “Pnrr” e cosa possono fare gli Enti per rafforzare e promuovere interventi in questo settore.

“È importante arrivare ad avere una sanità territoriale, quella che tocca più direttamente gli Enti Locali, che sia capace di resistere alle sfide dei prossimi anni dal punto di vista della qualità dei servizi e della sostenibilità economica. In passato ci sono stati molti tagli alla sanità per ridurre gli sprechi che non hanno comportato un miglioramento diretto della qualità assistenziale”. Così Nicola Tonveronachi, Amministratore Delegato di Centro Studi Enti Locali, nel corso del suo intervento. “Oggi, con il PNRR – ha proseguito – ci troviamo dinanzi a finanziamenti destinati alla sanità che devono portare ad una sistematizzazione dei servizi e ad un ripensamento razionale del sistema della salute. Non possiamo permettere lo smantellamento dei presidi territoriali e, per questo, è importante che le risorse destinate a questo settore siano spese con efficacia e programmazione.

Francesco Schito – Segretario Generale Assofarm,ha evidenziato come, grazie al PNRR, saranno realizzate 1.288 case di comunità: presidi territoriali al cui interno sono presenti differenti professionalità capaci di fornire una maggiore risposta locale sul tema della salute.

“Secondo le stime che variano molto in base alla conformità del territorio e alla densità della popolazione, in futuro – ha detto Schito – avremo 1 casa della salute ogni 50.000 abitanti. Questo significa che per ogni casa della salute ci saranno circa 15 farmacie. È importante che tra questi enti si creino forti collegamenti per migliorare la salute di tutto il territorio. Secondo studi Aifa del 2015, se i cittadini fossero più attenti e, al tempo stesso, aiutati in modo più efficace dai professionisti nell’aderire alle cure, sarebbe possibile risparmiare circa 21 miliardi di euro. Dei 21 milioni di accessi annui al pronto soccorso, inoltre, 16 milioni riguardano codici bianchi e verdi. Una maggiore integrazione delle farmacie nel sistema della salute, grazie anche alla digitalizzazione dei servizi, potrebbe portare anche ad una maggiore sostenibilità economica del sistema-salute nazionale. Le farmacie, durante la pandemia, hanno acquisito un grande credito grazie alla competenza dimostrata e alla qualità e puntualità dell’offerta dei servizi. Non possiamo permettere che in futuro venga dimenticato questo fatto se vogliamo che le farmacie siano sempre più parte integrante anche dei servizi sanitari offerti”.

Giovanni Iacono, Presidente Federsanità Anci Sicilia e vice Presidente vicario della Confederazione Federsanità Anci a livello nazionale, ha messo l’accento sul fatto che il PNRR destini complessivamente20 i miliardi destinati alla salute e ha sottolineato come i principali temi affrontati nel Piano riguardino l’assistenza domiciliare, gli ospedali e le case di comunità.

“Il concetto di territorialità – ha detto Iacono – è la base su cui devono orientarsi i progetti e la costruzione delle infrastrutture della sanità grazie ai fondi che arriveranno. Dobbiamo raggiungere una sostenibilità del sistema-salute mantenendo anche le nuove strutture e realtà nate durante la pandemia. In questo periodo la farmacia ha svolto un ruolo fondamentale tutelando la presenza sul territorio di presidi sanitari. L’evoluzione, in questo settore, deve essere affrontata secondo una prospettiva di sistema e multidisciplinare. In questo senso – ha chiosato – la digitalizzazione dei servizi e dell’organizzazione del lavoro può rappresentare una risorsa fondamentale per la sanità del futuro”.

Giovanni Petrosillo – Presidente Sunifar, Federfarma, ha fatto il quadro delle cosiddette “farmacie rurali”, vale a dire quelle ubicate in Comuni, frazioni o centri abitati con popolazione non superiore a 5.000 abitanti.

Sono circa 6700 le farmacie presenti nei Comuni con meno di 5.000 abitanti; 4.200 quelle con meno di 3.000 abitanti; 2.000 quelle che servono i Comuni con meno di 500 abitanti.

Quelle che operano in Comuni al di sotto dei 3mila abitanti, ha ricordato Petrosillo, hanno diritto a un’indennità di residenza, stabilita da leggi regionali, a parziale compensazione della situazione di disagio in cui si trovano a operare.

“Queste piccole farmacie presenti sul territorio – ha detto il rappresentante di Federfarma – hanno una rilevante funzione di carattere sociale. La pandemia, in particolare, ha dimostrato l’efficienza delle farmacie che hanno rappresentato un presidio fondamentale per la salute dei cittadini e l’erogazione dei servizi. È stata valorizzata la professione del farmacista e questo ha comportato un aumento dei servizi tradizionalmente offerti. Questo riconoscimento ha portato anche ad un incremento delle risorse destinate alle farmacie. Nella missione 5 del PNRR, ad esempio, è stato inserito un finanziamento per le piccole farmacie per offrire servizi di prossimità più efficienti e capaci di fornire una maggiore assistenza al cittadino che si trova lontano dai grandi centri e dagli ospedali”.

Enrico Sostegni, Consigliere regionale e Presidente della Commissione “Sanità e politiche sociali”, Regione Toscana, ha ravvisato una criticità nel fatto che le risorse del PNRR siano destinate principalmente alla costruzione di nuove infrastrutture e non è attualmente previsto che tali investimenti ricadano, ad esempio, sulla spesa di personale. “Questo – ha detto Sostegni – è uno dei temi da affrontare se vogliamo raggiungere una maggiore efficienza e sostenibilità della spesa sanitaria. Parlare sempre più di salute e non di sanità significa riflettere su una logica sistemica in cui i Comuni giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione per incidere sui determinanti della salute. I sindaci, infatti, svolgono un ruolo fondamentale grazie alla loro conoscenza del territorio e alle politiche locali connesse alla salute in un’ottica di sistema.

In questo contesto, le farmacie, diffusissime sul territorio, sono luoghi di riferimento dei cittadini. Questo ragionamento – ha concluso – vale, in particolare, per i piccoli centri dove, oltre alle prestazioni amministrative, le farmacie possono essere anche luoghi deputati allo svolgimento di alcune importanti prestazioni sanitarie”.

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