In comunicazioni

Gli interventi che hanno animato il dibattito nell’ambito del primo Tavolo tecnico del 2023 del Progetto “Next Generation Eu – EuroPA Comune”

 

Comunicato stampa n. 2-2023

 

Il “Decreto Pnrr Ter” ha introdotto sostanziali novità in tema di: revisione del Sistema della governance del “Pnrr”, rafforzamento della capacità amministrativa dei Soggetti chiamati ad attuare gli interventi previsti dal “Pnrr” e dal “Pnc” e accelerazione e semplificazione delle procedure “Pnrr” in vari Settori.

L’inizio del 2023 ha portato, quindi, numerosi interrogativi e riflessioni su come il “Pnrr” possa e debba evolversi per assicurare il raggiungimento degli obiettivi previsti.

Se la maggior parte dei bandi dedicati agli Enti Locali sono stati pubblicati, ora che è il momento di attuare gli investimenti previsti, si è di fronte a modifiche che possono creare incertezza da parte dei soggetti attuatori. Il Governo, per rendere più rapidi i passaggi della gestione, rendicontazione e monitoraggio dei progetti, ha infatti varato delle misure finalizzate a snellire le procedure e favorire la realizzazione delle opere nei tempi previsti.

Il Tavolo tecnico del primo trimestre 2023 del Progetto “Next Generation Eu – EuroPA Comune” dal titolo “Gestione e monitoraggio dei Progetti: le novità introdotte da ‘Decreto Pnrr Ter’ per velocizzare l’attuazione degli investimenti”, che si è tenuto martedì 14 marzo, ha fatto il punto sui possibili sviluppi del “Pnrr” nel prossimo anno, anche alla luce delle modifiche normative previste, e sulle modalità sono da attuare per il monitoraggio delle piccole e medie opere.

Durante il Tavolo, sono intervenute figure istituzionali, rappresentanti di soggetti attuatori di progetti ed esperti del “Pnrr”. Di seguito una sintesi di quanto emerso.

 

Il futuro del “Pnrr”: Nicola Tonveronachi, Centro Studi Enti Locali “L’attuazione italiana del piano non è completa, adesso la fase più importante, quella della messa a terra”

 

Ad aprire il tavolo, Nicola Tonveronachi, amministratore delegato di Centro Studi Enti Locali che ha introdotto l’incontro parlando del contesto che l’Europa si è trovata ad affrontare, che vede il caro energia e il caro materiali tra le criticità principali che hanno portato alla definizione del nuovo strumento del “RepowerEu”, con un’Economia italiana che ha tenuto fino al punto da fare meglio, sia nel 2021 che nel 2022, degli altri grandi Paesi comunitari. Tonveronachi ha evidenziato anche come l’iniziale scetticismo, sia estero che soprattutto autoctono, sul completamento da parte del nostro Paese nei tempi previsti della prima fase del “Pnrr”, rappresentata dall’assegnazione completa di tutti i Progetti alle P.A. regionali e locali per oltre 40 miliardi – abbia costituito a conti fatti una prima sfida vinta. Ma che adesso sia partita la seconda e più difficile, quella cioè della cosiddetta “ability to spend”, cioè della capacità di realizzazione di tutti quei Progetti e della maturazione reale dei conseguenti positivi effetti sul Pil e sulla ricchezza nazionale. “La realizzazione di questa seconda fase – ha precisato l’Ad – richiede adesso un concreto matching tra la P.A. che bandisce le gare e le Imprese che le raccolgono e le realizzano sul territorio, nel contesto attuale dell’Economia che non risulta così disastroso, né a livello di sistema Europa, né a livello di sistema Italia, come era stato invece più volte e da più parti preconizzato”.

 

PNRR e imprese: Leonardo Bassilichi, Camera di Commercio di Firenze “Servono condizioni di mercato giuste

 

Leonardo Bassilichi, Presidente della Camera di Commercio, ha portato al tavolo l’esperienza delle imprese, per le quali la partecipazione ai bandi “Pnrr” risulta sempre più complicata, a causa dell’utilizzo di tariffari non aggiornati, che non rende conveniente per le imprese parteciparvi. Il Presidente della Camera di Commercio fiorentina vede comunque degli spunti di miglioramento con la semplificazione della governance introdotta dal nuovo decreto, che non prescinde però dall’esigenza di prestare una particolare attenzione al monitoraggio sulle filiere dove le imprese prendono gli appalti. Bassilichi ha evidenziato come un contributo straordinario come quello del PNRR non abbia spesso incontrato una risposta altrettanto straordinaria “Stiamo lavorando con lo stesso organico di prima, su una macchina già appesantita con un carico straordinario”, risposta alla quale le imprese chiedono di partecipare, ma con condizioni di mercato giuste.

 

Decreto Pnrr Ter”: Luca Mattia, Mef: “Il nuovo Decreto mira ad accelerare il processo per arrivare alla messa a terra dei progetti

 

Luca Mattia, Dirigente del Mef, Ufficio II Servizio centrale per il “Pnrr”, ha fatto luce sui punti chiave del nuovo Decreto e sugli obiettivi del Ministero. L’obiettivo del Mef per il 2023 è quello di riuscire a concludere i contratti per poi procedere con la messa a terra nel 2024. Il Dirigente Mef è intervenuto anche sul tema dei prezzari, segnalando l’istituzione di un fondo ad hoc, il Fondo opere indifferibili, che mira proprio ad allineare i costi ai nuovi tariffari.

Altro snodo importante del nuovo Decreto è il potenziamento della governance del piano: “Il Mef ha affrontato il tema della carenza amministrativa rafforzando gli enti territoriali, mettendo in piedi un sistema di assistenza tecnica, anche con l’aiuto del Ministero dell’Interno, per offrire supporto agli enti con gli adempimenti, il monitoraggio e la rendicontazione”. A questo scopo, sono state previste ulteriori risorse a favore dei Comuni anche nella legge di bilancio, per permettere di acquisire servizi di supporto e assistenza tecnica.

Mattia ha affrontato anche il tema del “RepowerEu”, per il quale l’Italia dovrà presentare la propria proposta nei prossimi mesi, “un’occasione per revisionare il piano, ma che offre meno margini per eventuali ritardi”.

 

Pnrr”: Antonello Sala, Brianzacque “Carenza di personale e aumento dei prezzi le principali difficoltà affrontate dalle stazioni appaltanti

 

Antonello Sala, Ingegnere responsabile settore acquedotto Brianzacque, è intervenuto per condividere l’esperienza di Brianzaque con il “Pnrr”, riconoscendo che le difficoltà incontrate sono state molteplici ma che non si discostano da quelle gestite quotidianamente dall’azienda pubblica brianzola: “Per noi il problema è stato il ricalcolo dei costi, il ‘Pnrr’ è arrivato proprio nel momento in cui si affrontava l’aumento dei prezzi”. Un’altra difficoltà incontrata dall’azienda è stata l’assunzione di personale: “Se noi vogliamo assumere personale dobbiamo farlo a termine, per non sovraccaricare gli enti quando la bolla del Pnrr finisce”.

 

Non solo “Pnrr”, i fondi strutturali: Valerio Valla, esperto di sviluppo locale, di programmi comunitari e di fondi strutturali “Non dobbiamo dimenticare la programmazione che riguarda i fondi strutturali

 

Valerio Valla, Fondatore e CEO Studio Valla, esperto di sviluppo locale, di programmi comunitari e di fondi strutturali, è intervenuto ponendo l’accento sulla programmazione che riguarda i fondi strutturali. Valla ha ricordato che, dei 65 miliardi di euro a disposizione dell’Italia, al 31 dicembre 2022 la spesa era ferma al 54%, contro una media europea del 69%. A questo, si aggiunge poi la programmazione del nuovo bilancio europeo: “Sostanzialmente abbiamo una somma di fondi a disposizione, a cui si aggiunge un cofinanziamento nazionale, per il periodo 2021-2027 sono 76 miliardi di euro a disposizione dell’Italia, che sommati al Pnrr e al Pnc sono circa 300 miliardi”. Valla ha poi concluso l’intervento evidenziando come l’Italia sia in ritardo con la spesa e invitando ad una riflessione non solo sulla spesa ma anche sulle modalità della stessa.

 

I  controlli sul Piano: l’economista Andrea Mazzillo, “Permettendo di finanziare i progetti integralmente, il Pnrr può risolvere le criticità nello spendere risorse

 

Andrea Mazzillo, economista, esperto di finanza locale presso la Sezione Autonomie della Corte dei conti, ha sottolineato la crucialità del “Pnrr”, un piano che, non richiedendo cofinanziamenti specifici, e permettendo, quindi di finanziare integralmente i progetti, può risolvere le criticità incontrate dagli enti nello spendere le risorse. Un aspetto molto importante affrontato da Mazzillo, riguarda il tema della coesione territoriale: “La parte di infrastrutture sociali, aspetto che riguarda principalmente gli enti locali, è la principale candidata ai finanziamenti ‘Pnrr’. I target aumentano notevolmente, l’ottenimento di obiettivi di incidenza territoriale è all’ordine del giorno”.

L’economista si è espresso anche sul tema del monitoraggio da parte della Corte: “Vi sono diversi organi che si occupano di monitorare l’avanzamento del piano. La delibera 18 offre uno spunto interessante, perché si cerca di parlare del controllo concomitante ma si cerca di prevenire anche le criticità. Si cerca di individuare le variabili per individuare enti più a rischio rispetto ad altri. La maggior parte dei comuni, tuttavia, non presenta criticità particolari”.

 

Nuove opportunità: Livio Lai, Centro Studi Enti Locali “Da Cassa Depositi e Prestiti il prestito green, rivolto agli enti locali e agli enti pubblici non territoriali

 

Livio Lai, Responsabile Area formazione finanziata e assistenza tecnica, Centro Studi Enti Locali, ha fatto una panoramica dei bandi attivi e delle loro scadenze, invitando a porre particolare attenzione al prestito green, messo a disposizione da Cassa Depositi e Prestiti: “Si tratta di 200 milioni, a tasso agevolato, a disposizione degli enti, per interventi ad impatto ambientale e sociale positivi”.

 

Post recenti

Leave a Comment

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca

X