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­ Comunicato stampa n. 8 del 29 marzo 2022

 

 

 

Gli Obblighi che gravano in capo alle P.A. per intercettare i contesti più rischiosi e per prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata, e quelli derivanti dalla disciplina in materia di Anticorruzione saranno al centro del Tavolo tecnico n.3-2022 del Progetto Next generation Eu EuroPA Comune, che ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti delle istituzioni. Tra questi, Giuseppe Busia, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Gianni Lorenzetti, Presidente della Provincia di Massa-Carrara e Upi Toscana e Nicola Tonveronachi, Amministratore delegato di Centro Studi Enti Locali spa.

 

Di seguito alcuni degli spunti emersi nel corso del dibattito, organizzato da Centro Studi Enti Locali di concerto con il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa.

 

Ad aprire i lavori è stato Nicola Tonveronachi, AD di Centro Studi Enti Locali spa.

Che ha evidenziato come il tema dell’anticorruzione assuma una strategicità fondamentale in tutti i Paesi che affrontano la spesa di risorse del “Pnrr”. “Il nostro Paese – ha detto – viene da decenni di rischi finanziari e operativi che toccano, non solo il sistema produttivo, ma soprattutto la P.A. È evidente che i presidi da attivare nei processi anche amministrativi e nei percorsi organizzativi e funzionali per la conclusione positiva del ‘Pnrr’ debbano subito affrontare il tema della compliance con una contraddizione in termini tra lo spendere bene e veloce. Non possiamo eccedere nei presidi e nei controlli che rischiano di rallentare il processo di spesa. Se la causa dell’allungamento dei tempi di cui si sta parlando è la guerra, avrei fatto volentieri a meno del probabile allungamento dei tempi.

Nessuno di noi può chiedere un colpo di spugna, ma dall’altro lato è difficile che si possa essere efficaci con i modelli del passato: dobbiamo trovare una sintesi tra la buona e veloce spesa e il non abbandonare i presidi di controllo di fronte alla mole enorme di risorse destinate alla spesa pubblica. Questo paese può diventare più moderno senza una rivoluzione. Le stesse persone che non sono riuscite a farlo in passato possono sfruttare questa occasione irripetibile. Cerchiamo di metterci in condizione di far bene per il futuro delle nuove generazioni”.

 

A seguire, Giuseppe Busia, Presidente Anac, ha evidenziato che “Il prezzo della velocità davanti alla spesa di risorse del ‘Pnrr’ esiste e dobbiamo considerarlo. Il ‘Pnrr’ è fatto di investimenti pubblici, ma anche di profonde riforme. In merito agli investimenti pubblici, dobbiamo accelerare le riforme perché sono presupposto fondamentale. Gli investimenti che vengono realizzati nel breve periodo, se sono concentrati in un lasso di tempo troppo breve, comportano un aumento dei costi, richiedono materie prime e manodopera. Inevitabilmente, questo porta ad un aumento dei costi. A tutto questo si è aggiunta tragicamente quello che sta comportando l’invasione dell’Ucraina. Abbiamo riscontrato che, in alcuni servizi e per alcune materie, l’incidenza dell’aumento dei costi è doppia rispetto ad altri. Tutto questo cambia il quadro e a prescindere dagli eventi straordinari come la pandemia e la guerra comporta costi inizialmente non previsti.

I contratti pubblici sono il presupposto per comprare più efficacemente e spendere meglio i soldi Pnrr. Sono risorse da investire per le future generazioni e si riflettono sul debito pubblico, anche quelli a fondo perduto. Abbiamo il dovere morale di investire le risorse in modo coerente. Il costo non è solo economico, ma anche un sacrificio di controlli e procedure. I grandi fondi europei rappresentano un’occasione irripetibile, ma anche una tentazione per coloro che vogliono approfittarne. Il rischio dell’infiltrazione della criminalità c’è. Al di là dei costi economici, il ‘fare in fretta’ può sacrificare il ‘fare bene’. Per progettare adeguatamente un’opera, serve tempo e sacrificarlo significa pagare i costi in un secondo momento. Anac sta promuovendo la progettazione digitale basata su modelli informatici. Il nostro ritardo è legato, soprattutto alle riforme e lì dobbiamo correre sapendo che il vantaggio per la collettività è alto. Il 2026 è stato convenzionalmente scelto per definire un orizzonte temporale di riferimento, ma è opportuno rivedere alcuni aspetti per far prevalere l’efficacia degli Investimenti. Far bene è più importante del fare in fretta quando questo non giustifica costi ulteriori”.

 

Massimo Benassi, Colonnello della Guardia di Finanza, ha messo l’accento sulla necessità che tutte le istituzioni siano coese in uno sforzo epocale nel quale possiamo veramente cercare di portare avanti il Paese per fare un salto di qualità.

La Guardia di Finanza – ha evidenziato Benassi – sta facendo un cambio di passo importante dando maggiore spazio ad alcune delle questioni più importanti del nostro Paese; in particolare le grandi frodi e il processo di controllo della spesa.

Secondo noi è necessario intervenire in maniera mirata. Gli Enti corretti non devono trovare intoppi se non quelli strettamente necessari e intervenire con controlli più mirati. La Guardia di Finanza ha messo in campo attività che passano dal rinnovamento dell’infrastruttura tecnologica all’interconnessione di banche dati per avere specializzazioni più mirate. Nella nostra strategia operativa, rimangano importanti indagini patrimoniali, monitoraggio flussi sospetti e il tutto finalizzato a individuare risorse pervenute illecitamente.

Le difficoltà che gli Enti pubblici ci segnalano nel portare avanti la loro azione amministrativa sono molteplici. Il consiglio è quello di confrontarsi e segnalare eventuali dubbi. Inoltre, è importante porre particolare attenzione a soggetti di cui non si conosce la storia e che si presentano come elementi di novità sul territorio”.

 

 

Gianni Lorenzetti – Presidente della Provincia di Massa-Carrara e Upi Toscana, ha indicato come criticità principale relativa all’attuazione del Piano il taglio trasversale del personale negli enti pubblici italiani cui si è assistito negli ultimi decenni. “In tal senso – ha detto – dovrebbe essere fatto un pensiero anche sulla retribuzione del personale degli Enti Locali poiché chi deve gestire milioni di Euro nella P.A., spesso porta a casa uno stipendio basso con pericolose ricadute anche su possibili infiltrazioni legate alla corruzione.

Un altro problema è che in Italia, negli ultimi anni, non si progetta più: investiamo su professionisti esterni e non sulla struttura pubblica.

Per questo motivo servono le semplificazioni. Per fare un salto di qualità, dobbiamo dare fiducia al personale della PA. e poi controllare i risultati. Inoltre, in Italia c’è un numero eccessivo di Centrali di committenza e questo ha forti ricadute sulla qualità dei controlli. Pertanto, è necessario un salto qualitativo così da consegnare alle future generazioni un mondo migliore”.

 

Alessia Rinaldi – Responsabile area consulenza giuridica Enti Locali presso Centro Studi Enti Locali ha, dal canto suo, messo l’accento – tra le altre cose – sull’importanza della mappatura dei processi, definita come il livello minimo di analisi per l’identificazione del rischio di corruzione. “Come primo passo per capire dove si possono annidare i rischi per la gestione delle risorse del ‘Pnrr’ – ha detto – occorre mappare i processi che afferiscono ai piani: dalla presentazione domanda, alle procedure di evidenza pubblica fino alla gestione e rendicontazione delle risorse.

La collaborazione con Anac e all’interno degli Enti è fondamentale. Il responsabile per la prevenzione della corruzione deve collaborare con tutti i soggetti coinvolti nelle P.A. È emerso, infatti, un forte legame tra l’identificazione del rischio di corruzione e il livello di collaborazione. All’aumentare della collaborazione si riduce la difficoltà nell’identificare eventi rischiosi di corruzione”.

 

Le ha fatto eco Manuela Sodini – Dottore commercialista, revisore legale e consigliere di amministrazione di Meta Srl, che ha evidenziato come l’ingente quantitativo di risorse a disposizione degli Enti tramite il Pnrr richiedano interventi normativi importanti per essere gestite al meglio.

È importante – ha sottolineato Manuela Sodini – avere il controllo monitoraggio relativo alla spesa pubblica di queste risorse per verificare che siano effettivamente utilizzate dagli Enti Locali nel migliore dei modi.

Per non veder revocate le risorse, infatti, è importante calarsi nelle norme di semplificazione adottate ed essere pronti di fronte ai monitoraggi richiesti.

È importante accendere appositi capitoli di spesa per verificare come le risorse sono utilizzate.

Le amministrazioni responsabili di piani di gestione del ‘Pnrr’ dovranno, inoltre, adottare iniziative volte a prevenire, sanzionare e rimuovere eventuali frodi e irregolarità assicurando il corretto utilizzo delle risorse assegnate e il raggiungimento dei target”.

 

 

 

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